Introduzione
Nel contesto degli investimenti in startup da parte di venture capitalist, rivestono una primaria importanza le clausole contrattuali finalizzate a garantire la stabilità e la continuità del team dei founders della società.
Essendo l’investimento del venture capitalist basato in larga misura sulla valutazione delle competenze tecniche e gestionali dei founders (e, più in generale, delle c.d. key people della società), è infatti essenziale che siano proprio tali soggetti a guidare la crescita e lo sviluppo del progetto imprenditoriale.
In questo ambito, assumono particolare rilievo le clausole c.d. di bad leaver e good leaver, che disciplinano le modalità e le conseguenze dell’eventuale uscita delle figure chiave dalla società.
Impegni di stabilità
Il venture capitalist pone particolare attenzione al contributo concreto che le figure chiave, siano esse soci o dipendenti, sono in grado di prestare allo sviluppo del progetto imprenditoriale. Per questo motivo, la documentazione contrattuale generalmente prevede specifici “impegni di stabilità”, accompagnati da clausole di bad leaver e good leaver.
A seconda della natura del rapporto giuridico che regola l’attività che le key people svolgono presso la società, la struttura formale di tali impegni può variare. In ogni caso, indipendentemente dalla tipologia di rapporto giuridico, si prevede una clausola che vincola ciascuna figura chiave a prestare la propria attività in favore della società per un determinato periodo di tempo.
Le clausole di bad leaver
Regolano l’interruzione del rapporto tra il socio/collaboratore strategico e la società nei casi in cui la cessazione sia imputabile a condotte o eventi direttamente al socio/collaboratore strategico (ad esempio, il licenziamento per giusta causa o la revoca dell’amministratore per giusta causa).
In queste ipotesi viene riconosciuto agli altri soci il diritto di acquistare la partecipazione detenuta dalla figura chiave uscente, la quale sarà obbligata a cederla a un prezzo predeterminato e concordato con il venture capitalist avente carattere punitivo (solitamente tale prezzo varia da un importo minimo pari al valore nominale fino a un valore di mercato significativamente decurtato).
Le clausole di good leaver
Le ipotesi di good leaver si riferiscono a eventi che determinano una interruzione “fisiologica” del rapporto (quali, a titolo esemplificativo, la scadenza del mandato in assenza di rinnovo, le dimissioni per giusta causa, il pensionamento e la revoca dalla carica di amministratore senza giusta causa).
In tali circostanze, il socio/amministratore o dipendente “uscente” mantiene il diritto di cedere le proprie azioni/quote a un prezzo equo e congruo che potrà coincidere con il valore di mercato ovvero con un valore concordato tra le parti o risultante da una stima effettuata da un professionista terzo e qualificato.
Conclusioni
Le clausole di bad leaver e good leaver, insieme ad altre previsioni contrattuali di tutela – quali, ad esempio, le clausole di lock up e di non concorrenza – hanno la funzione di garantire la stabilità della presenza delle figure chiave all’interno della società e di salvaguardare l’investimento del venture capitalist in caso di uscita anticipata dei soci o collaboratori strategici.
Flash news a cura di Avv. Nicolò Piccaluga – nicolo.piccaluga@crccdlex.com
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